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LA
GIOVENCA ROSSA di C. H.
MACKINTOSH
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Una
riflessione sul Capitolo 19 del libro dei Numeri |
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Charles Henry
Mackintosh
(1820-1896) fu un predicatore irlandese,
espositore della Bibbia, e autore.
Operò durante il Risveglio irlandese del 1859-1860.
Per una quarantina d'anni pubblicò la rivista
mensile Cose
Nuove e Vecchie.
Il suo primo trattato fu "La
pace di Dio"
nel 1843, e il suo ultimo libro, scritto poco
prima della sua morte, avvenuta nel 1896, fu "L'Iddio
della pace". |
PARTE
SECONDA
4. Peccato
soppresso e giudizio del mondo
5. Il
sacrificio perfetto di Cristo accettato da Dio e la
pace del cuore
6. Il
sacrificio di Cristo unico nelleternità
4. Peccato
soppresso e giudizio del mondo
Contemplando la morte di Cristo comè
tipificata nellordinamento della giovenca rossa,
vediamo non solo la soppressione completa del peccato, ma
anche il giudizio del presente secolo malvagio «Ha
dato Se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al
presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro
Dio e Padre» (Galati 1:4).
Le due cose son qui riunite e non dovremmo mai separarle.
Noi abbiamo il giudizio del peccato, dalla radice
alle sue ultime ramificazioni; poi il giudizio di
questo mondo.
Il primo dà un perfetto
riposo ad una coscienza travagliata, mentre
laltro libera il cuore dalle influenze
seduttrici del mondo, nelle loro molteplici forme. |
Quello purifica
la coscienza da ogni sentimento di colpa; questo spezza
le catene che legano il cuore al mondo.
Incontriamo sovente delle anime serie che sono state
portate sotto la potenza convincente e vivificante dello
Spirito Santo, ma che non hanno ancora conosciuto, per il
riposo della loro coscienza turbata, il perfetto valore
della morte espiatoria di Cristo, come ciò che abolisce
per sempre tutti i loro peccati e li avvicina a Dio senza
una macchia sulla¬nima o sulla coscienza.
Se tale è lo stato attuale del lettore, consideri la
prima parte del versetto citato: «Ha
dato Se stesso per i nostri peccati» (Galati 1:4).
Quale affermazione
benedetta per unanima turbata! Risolve tutta la
questione dei nostri peccati.
Se è vero che Cristo ha dato Se
stesso per i nostri peccati, non mi resta che rallegrarmi
del fatto prezioso che i miei peccati siano tutti
cancellati.
Colui, che prese il mio posto, che si
caricò dei miei peccati, che soffrì per me, è ora alla
destra di Dio, coronato di gloria e donore.
Questo mi basta:
i miei peccati sono tolti per
sempre! Se così non fosse,
Cristo non sarebbe là dove si trova attualmente.
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La corona di gloria che adorna la
Sua fronte sacra è la prova che i miei peccati sono
perfettamente espiati; di conseguenza, una pace perfetta
è la mia parte, una pace tanto perfetta quanto
lopera di Cristo può renderla.
Però non dimentichiamo mai che la stessa opera che ha
per sempre tolto i nostri peccati, ci ha ritirati,
(strappati con forza; tale è il significato del
testo) da questo presente secolo malvagio.
Le due cose vanno
assieme.
Cristo, non soltanto mi ha liberato dalle conseguenze dei
miei peccati, ma anche dalla potenza attuale del peccato
o dalle esigenze e dalle influenze di quel sistema che la
Scrittura chiama «il Mondo».
Tutto questo risalterà meglio man mano che proseguiremo
nellesame del nostro capitolo.
«Il
sacerdote Eleazar prenderà col dito un po di
sangue della giovenca, e farà sette aspersioni dal lato
dellingresso della tenda di convegno» (Numeri 19:4).
Abbiamo qui il solido fondamento di ogni vera
purificazione.
Il tipo che abbiamo sotto gli occhi tratta soltanto una
questione: santificare «in modo da
procurar la purezza della carne» (Ebrei 9:13).
Ma dobbiamo vedere lantitipo al di là del tipo, la
sostanza o il corpo al di sopra dellombra.
Nella settupla aspersione
del sangue della giovenca rossa dinanzi ai
tabernacolo di convegno, abbiamo una figura della
presentazione perfetta del sangue di Cristo a Dio,
come il solo luogo dincontro fra Dio e la
Coscienza. |
5. Il
sacrificio perfetto di Cristo accettato da Dio e la
pace del cuore
Il numero «sette» come sappiamo, esprime
una perfezione divina.
Qui è la morte di
Cristo in propiziazione per il peccato, presentata a Dio
in tutta la sua perfezione e accettata come tale da Dio.
Tutto riposa su questo principio divino.
Il sangue è stato sparso; poi è stato presentato ad un
Dio santo come una perfetta espiazione per il peccato.
Questo, ricevuto
semplicemente per la fede, deve liberare la
coscienza da ogni sentimento di colpa, da ogni
timore di condanna.
Non vi è altro, davanti a Dio, che la perfezione
dellopera espiatoria di Cristo. Il peccato
è stato completamente cancellato dal prezioso
sangue di Cristo. |
Credere ciò,
è entrare in un perfetto riposo della coscienza.
Il lettore deve notare che non cè alcunaltra
allusione allaspersione del sangue in tutto questo
capitolo così particolarmente interessante.
Ciò è precisamente in accordo con la dottrina di Ebrei
capitolo 9 e 10.
Non è che una nuova prova della divina armonia del
volume sacro.
6. Il
sacrificio di Cristo unico nelleternità
Poiché il sacrificio di Cristo è
divinamente perfetto ed accettato, non era necessario che
si ripetesse.
La sua efficacia è eterna e divina: «Ma
venuto Cristo, Sommo Sacerdote dei futuri beni, Egli
attraverso il tabernacolo più grande e più perfetto,
non fatto con mano, vale a dire, non di questa creazione,
e non mediante il sangue di becchi e di vitelli, ma
mediante il proprio sangue, è entrato una volta per
sempre nel santuario, avendo acquistata una redenzione
eterna. Poiché, se il sangue di becchi e di tori e la
cenere duna giovenca sparsa su quelli che son
contaminati santificano in modo da dare la purità della
carne, quanto più il sangue di Cristo che mediante lo
Spirito eterno, ha offerto Se stesso puro dogni
colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere
morte per ser-vire allIddio vivente!» (Ebrei 9:11-14).
Notate la forza di queste parole «una
volta per sempre» e «eterna».
Vedete come esse
mostrano la perfezione e lefficacia divine del
sacrificio di Cristo.
Il sangue è stato versato una volta per sempre.
Pensare di ripetere questa grande opera, sarebbe negarne
il valore eterno e pienamente sufficiente ed abbassarla
al livello del sangue dei tori e dei becchi.
«Era
dunque necessario che le cose raffiguranti quelle nei
cieli fossero purificate con questi mezzi, ma le cose
celesti stesse dovevano esserlo con sacrifici più
eccellenti di questi. Poiché Cristo non è entrato in un
santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo
stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio, per noi; e
non per offrir Se stesso più volte, come il sommo
sacerdote, che entra ogni anno nel santuario con sangue
non suo; ché in questo caso, avrebbe dovuto soffrir più
volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una volta sola,
alla fine dei secoli è stato manifestato, per annullare
il peccato col suo sacrificio» (Ebrei 9:23-26).
Il peccato è dunque stato abolito. Non può ad un tempo
essere abolito e trovarsi ancora sulla coscienza del
credente.
Questo è chiaramente stabilito dai versi 27-28
che terminano il capitolo: «Come è stato
stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di
che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere
stato offerto una volta sola per portare i peccati di
molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a
coloro che Lo aspettano per la loro salvezza» (Ebrei 9:27-28).
Vi è qualcosa di meraviglioso
nella cura paziente con cui lo Spirito Santo discute il
soggetto intero. Egli espone e sviluppa la grande
dottrina della perfezione del sacrificio, e questo in
modo da convincere lanimo e da alleviare la
coscienza dal suo pesante fardello.
Tale è la sovrabbondante grazia
di Dio: Egli, non solo ha compiuto per noi lOpera
eterna della redenzione, ma pure, nel modo più paziente
e completo, ha discusso, ragionato e provato tutta la
questione, in modo da non lasciar motivo ad alcuna
obiezione.
Ascoltiamo gli altri Suoi divini ragionamenti, e lo
Spirito santo li applichi con potenza al cuore del
lettore timoroso!
«La
legge, infatti, possiede solo unombra dei beni
futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con
quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo
anno, essa non può rendere perfetti coloro che
savvicinano a Dio. Altrimenti non si sarebbe forse cessato
di offrirli, se coloro che
rendono il culto, una volta
purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata
dai peccati? Invece in quei
sacrifici viene rinnovato ogni anno il ricordo dei
peccati; perché è
impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i
peccati» (Ebrei 10:1-4).
Ma ciò che il sangue dei tori e dei becchi non
avrebbe mai potuto fare, il sangue di Gesù lha
fatto per sempre.
Tutto il sangue che colò attorno agli altari
dIsraele, i milioni di sacrifici, offerti secondo
le esigenze del rito mosaico, non poté cancellare una
sola macchia dalla coscienza, né dare a un Dio che odia
il peccato il diritto di ricevere un peccatore: «È
impossibile che il sangue di tori e di becchi tolga i
peccati» (Ebrei 10:4).
«Ecco perché Cristo, entrando nel mondo disse: Tu
non hai voluto né sacrifici né offerta, ma Mi hai
preparato un corpo; non hai gradito né olocausti né
sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, Io
vengo (nel rotolo del libro è scritto di Me) per fare, o
Dio, la Tua volontà ... In virtù di questa
volontà noi siamo stati santificati, mediante
lofferta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta
per sempre» (Ebrei 10:5,10).
Notate il contrasto: Iddio
non gradiva la serie continua di sacrifici
offerti sotto la Legge. Essi lasciavano
interamente inadempiuto ciò che Egli aveva a
cuore di fare per il Suo popolo, cioè di liberarli
completamente dal pesante fardello del peccato,
e di condurli a Sé in una pace perfetta di
coscienza e libertà di cuore.
Gesù ha fatto ciò per mezzo duna sola
offerta del Suo sangue prezioso. Egli ha
fatto la volontà di Dio e, sia benedetto per
sempre il Suo Nome, non deve ricominciare
lOpera Sua. |
- Noi possiamo rifiutare di credere che
lOpera sia stata fatta;
- rifiutare di sottomettere le anime nostre alla sua
efficacia;
- dentrare nel riposo che essa è atta a
comunicare;
- di godere della santa libertà di mente che essa
può procurare,
ma lOpera rimane offerta alla nostra
fede, secondo il suo valore imperituro davanti a Dio; gli
argomenti dello Spirito concernenti questOpera
sussistono pure nella loro forza e nella loro chiarezza
incontestabili e né le suggestioni tenebrose di satana,
né i nostri propri ragionamenti increduli potranno mai
colpire alcuna di queste verità.
Essi possono impedire alle nostre anime di godere della
grazia e lo fanno, ahimè!, ma la verità resta sempre la
stessa.
«Mentre
ogni sacerdote sta in piedi
ogni giorno a svolgere il
suo servizio e a offrire
ripetutamente gli stessi sacrifici,
che non possono mai togliere
i peccati, Egli, dopo aver
offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre,
si è seduto alla destra di Dio e aspetta soltanto che i
Suoi nemici siano posti come sgabello dei Suoi piedi.
Infatti con ununica offerta Egli ha reso perfetti
per sempre quelli che son santificati» (Ebrei 10:11-14).
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